Ci sono tanti buoni motivi per scioperare contro la politica economica del governo Meloni.
Il principale è che – come sempre – i sacrifici vengono chiesti a lavoratori dipendenti e pensionati, mentre – sgravio fiscale dopo sgravio fiscale e condono dopo condono – si premiano i padroni e gli evasori.
Ma tra le tante nefandezze presenti nella “legge di bilancio” del governo Meloni ce ne sono tre che ci riguardano direttamente in quanto dipendenti comunali.
Contratto nazionale 2022-2024 Aumentare il salario, conquistare i diritti
Il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha emanato quella che lui stesso ha definito enfaticamente “Direttiva Madre”. Si tratta in sostanza del documento che contiene le “linee guida” governative per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego per il triennio 2022-2024.
Al di là della solita retorica sull’”efficienza” e il “merito”, la direttiva dice, in estrema sintesi, che gli aumenti salariali saranno del 6% e saranno prioritariamente destinati agli “istituti legati alla produttività”.
Noi contestiamo questa impostazione.
Leggi tutto “Contratto nazionale 2022-2024 Aumentare il salario, conquistare i diritti”Un altro contratto a perdere!!!
Giovedì 4 agosto – con circa 7 mesi di ritardo dalla sua scadenza naturale – è stata sottoscritta dall’Aran (che rappresenta il governo) e da CGIL, CISL, UIL e CSA, l’ipotesi di contratto nazionale degli enti locali per il triennio 2019-2021.
Il nostro giudizio è fortemente negativo. Per 5 semplici ragioni. Leggi tutto “Un altro contratto a perdere!!!”
Comune di Milano – la Pecora Rossa edizione speciale
Piano Occupazionale così non va!!!
Nel passato numero della Pecora Rossa vi abbiamo proposto gli inesorabili dati del personale del comune di Milano a certificare da un lato la progressiva diminuzione anno dopo anno, al di là dei proclami, e dall’altro l’altrettanto progressivo invecchiamento della dotazione organica dell’ente in cui lavoriamo, su cui occorrerebbe un ragionamento ulteriore per permettere la sopravvivenza dell’amministrazione comunale per come la conosciamo in seguito ad un uscita di massa a causa pensionamento. E non c’è riforma pensionistica al mondo che possa evitare questo scenario: in un contesto in cui la PA non assume più prima che poi i nodi vengono al pettine. I tagli imposti agli enti locali dell’ultima legge di stabilità palesano davanti ai nostri occhi, appunto, un nodo inestricabile, che mette in discussione in primo luogo la natura pubblica e pressoché gratuita dei servizi locali ed in secondo luogo l’inquadramento contrattuale di chi li fornisce, sempre meno impiegati pubblici e sempre più precari a tempo indeterminato, fra le forche caudine del Jobs Act e dei rapporti contrattuali aziende-soggetto pubblico. Nel Comune di Milano, dalla DC SIAD all’Area Riscossione, numerosi sono oramai i settori a gestione “mista”, e nuove esternalizzazioni saranno alle porte se verrà confermato il piano di Malangone di voler ridurre il turn over ad 1/3 dei dipendenti che conquisteranno la pensione nei prossimi 3 anni. Inutile ricordare che la diminuzione dei servizi colpirà chi ne usufruisce maggiormente, ovvero il ceto più debole, e che sebbene non ci troviamo d’accordo in merito ai tagli stabiliti dall’ultima scellerata legge di stabilità è anche utile ricordare come questi fondi potrebbero essere recuperati attraverso la fiscalità locale andando a colpire in primis le proprietà plurime, per una vera redistribuzione della ricchezza. Ci troviamo d’accordo anche con coloro che affermano l’esigenza di non sperperare fondi pubblici per avventure improbabili quali le Olimpiadi 2026 o la riapertura dei Navigli, quest’ultima non a caso già oggetto di revisione da parte della giunta ed uscita a quanto pare dall’agenda politica dei prossimi anni. Se al suo posto entrerà una nuova politica pubblica che rimetta al centro il servizio pubblico locale, questo sarà anche dovere delle oo.ss. chiamate a recuperare il rapporto perso coi dipendenti negli ultimi anni attraverso una mobilitazione determinata ed in grado di non arretrare, senza concedere armistizi in cambio di briciole. La vertenza messa in piedi nell’ultimo triennio ci sia da monito.
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Comune di Milano – 23 ottobre 2018 – Incontro Formativo
I delegati di Sgb, Sial Cobas e Slai Cobas organizzano un incontro formativo aperto ai tutti i lavoratori del comune di Milano.
Parleremo di:
- Riflessi della politica economica del governo su lavoratrici e lavoratori degli enti locali;
- Applicazione del nuovo contratto di lavoro (valutazione, permessi, malattia …);
- Conseguenze del nuovo decreto “concretezza” (impronte digitali per rilevare le presenze?);
- Varie ed eventuali
Sono argomenti attuali che incideranno sul nostro futuro, una maggiore conoscenza degli stessi, potrà permetterci di difenderci meglio e di cercare di contrastarli.
Vi aspettiamo per parlarne assieme!
Sciopero contro il governo e contro i padroni!!
Lo sciopero generale del 26 ottobre si oppone al nuovo esecutivo di questo governo, serve per richiamare l’attenzione dei lavoratori che hanno votato i partiti che lo compongono, ed infine per tutti coloro che si sono lasciati convincere dalla propaganda di regime e dalle grida gioiose dal balcone di palazzo Grazioli, sulla bontà delle misure che prevedono i decreti emanati dal governo in questi mesi e dal D.e.f., di prossima promulgazione.
Partendo dal decreto detto “Concretezza”, varato per irrigidire i provvedimenti disciplinari le norme contro i dipendenti pubblici, al decreto “sicurezza e immigrazione”, che non solo disciplina in modo ancora più repressive le legge contro gli stranieri, ma introduce norme fasciste e repressive contro il movimento dei lavoratori : come la previsione di arresto, fino 4 anni di reclusione congiuntamente alla multa, per chi occupa edifici sia pubblici che privati, arresto che può arrivare a 12 di reclusione per chi organizza o partecipa a blocchi stradali. Leggi tutto “Sciopero contro il governo e contro i padroni!!”
26 ottobre – Sciopero – Né con il governo, né con i mercati!!!
La finanziaria 2019? Le proposte di reddito di cittadinanza restano avvolte in una coltre di dichiarazioni contradditorie, la stessa che avvolge il superamento della Fornero, appesa a quota 100 senza un intervento che realmente modifichi la Legge. Ricordiamo, la “Fornero” oltre ad alzare l’età pensionabile, riduce il valore delle pensioni introducendo il contributivo. In più, l’ennesimo aumento del debito (che significa più interessi che finiranno nelle tasche degli speculatori internazionali) non redistribuisce e permette nuovamente di non prelevare (per redistribuire) i soldi dove ci sono, dagli oltre 100 miliardi all’anno di evasione fiscale e contributiva, su cui nulla di serio è previsto, alla riduzione delle spese militari (addirittura previste in aumento), o alla tassazione delle rendite patrimoniali (e, perché no, gli stipendi a 4 zeri mensili).
Ecco perché occorre scioperare il 26 ottobre, per rivendicare ciò che realmente serve:
- specificatamente per i lavoratori pubblici, rivendichiamo nella finanziaria 2019 soldi per il rinnovo del contratto di lavoro in scadenza al 31/12/2018: al momento non è previ-sto niente, vogliono un altro blocco dei salari pubblici. E l’elemento perequativo??? Siamo davanti alla prima riduzione salariale del dopoguerra?
- via le leggi che sequestrano la liquidazione di dipendenti pubblici fino a 27 mesi di ritardo senza interessi;
- la fine del blocco delle assunzioni nel PI per dare realmente servizi pubblici di qualità mentre invece nel DEF pre-sentato dal Governo al parlamento viene riconfermato il limite alle assunzioni negli enti locali e nella sanità;
- l’investimento sul servizio pubblico come bene comune e la fine della militarizzazione indotta da quelle politiche securitarie che, speculando su ansia ed insicurezza sociale, creano barriere sociali e limitano libertà e diritti reali;
- il ripristino delle garanzie contro i licenziamenti illegittimi previste dall’art 18 dello statuto dei lavoratori e la fine della precarietà, che invece sono rimasti anche dopo il “decreto vergogna” mascherato da dignità;
- un piano straordinario di lotta all’evasione fiscale, contributiva e al lavoro nero, e una seria lotta alla corruzione, per recuperare risorse: I SOLDI CI SONO !!!!!
- un vero superamento della Fornero, ripristinando il diritto a pensione con 35 anni di contributi e 60 di età;
- invece di grandi opere inutili un piano di manutenzione di strade, ponti ferrovie, scuole, strutture di accoglienza, che eviti le tragedie sempre più ricorrenti e dia una accoglienza dignitosa ai migranti;
Scarica il volantino in formato pdf
Asst Rhodense elezioni Rsu vota i candidati dello Slai Cobas
Rsa Pertini – Fare orecchie da mercante!
Falso quanto scrive e sostiene una sigla sindacale UIL/FELDA, attraverso un suo rappresentante che attribuisce a sé i meriti sul ripristino del totem alla Pertini; costoro affermano di aver segnalato la questione alla Direzione aziendale, ma a pensare male… spesso ci si azzecca:
“… O questi signori adottano sistemi e procedure illegali, o la direzione aziendale è connivente e corresponsabile di pratiche, a dir poco, irregolari”! Leggi tutto “Rsa Pertini – Fare orecchie da mercante!”