CHIEDIAMO ANCORA VERITA’ !

Il gup del Tribunale di Milano ha condannato Angela Di Marzo, amministratore di Innova Service, che ci licenziò illegittimamente. Vogliamo ancora sapere a nome di chi e per conto di quali interessi.  Chiediamo ancora Verità!

COMUNICATO DI SOLIDARIETA’

 

 

 

La morte di Adil, sindacalista del Si Cobas, davanti al deposito Lidl di Biandrate, segna una svolta tragica alla lotta dei lavoratori organizzati dal sindacato di base.   Qualsiasi aspetto  prendiamo in considerazione,   l’assenza di sicurezza, il camion articolato che esce contromano, l’età del camionista o altro non si può nascondere  il fatto che l’omicidio è il risultato di una stagione di lotte che ha portato all’aggressione squadrista di Tavazzano,  alla volontà padronale di risolvere la questione con la forza, con il consenso delle polizia presente agli episodi senza intervenire, con il consenso delle istituzioni.

La morte di Adil, cosi come è stato dichiarato alla stampa,  si poteva prevedere nel clima repressivo  padronale.  In questi casi  “il lutto” non lo vive solo la famiglia di Adil o il sindacato dove a cui apparteneva, ma tutto il movimento dei lavoratori autorganizzato, il sindacalismo di base,  i compagni che vivono e lottano contro l’ingiustizia del sistema del capitale e contro i suoi servitori.

Non ci meraviglieremo se il camionista, (giovane con figli), non sarà condannato a pene severe come merita, ne che il clima di tensione si fermerà.

Purtroppo un compagno attivo è stato eliminato e anche lui era giovane con figli, e cosa ancora più grave  forse  i padroni non faranno marcia indietro.

In questi casi la solidarietà non basta serve la mobilitazione e un vero fronte unico di classe, nel contesto di frammentazione  in cui viviamo;  perchè nonostante la classe operaia resiste e si batte contro il sistema dello sfruttamento e del  profitto ad   ogni costo, duramente e  in continuazione, le morti sul lavoro non diminuiscono, l’asservimento al sistema del consumismo con le sue leggi e le sue regole aumento proprio fra gli sfruttate e i proletari. Una cultura dominante che forma  anche le coscienze dei lavoratori,  ne si intravede a breve la possibilità di costruzione di un organismo politico che gestisce, organizza e indirizza le lotte economiche/politiche dei lavoratori in Italia e in altri paesi.

Ogni militante comunista, ogni compagno del sindacato di base non può che vedere nella morte di Adil il risultato delle strategie padronali per fermare la lotta nella logistica e in ogni settore;  La lotta che quando riduce il profitto dei padroni, quando costringe a concedere gli aumenti salariali, a riconquistare i diritti a sollevare la testa  ai moderni schiavi salariati,  porta a misure padronali sempre più rigide e decise :  come favorire la morte di un sindacalista, licenziare in  massa e organizzare lo squadrismo come un  nuovo fascismo repressivo e antioperaio, riducendo diritti e stipendi alle lavoratrici/ri della sanità e dell’assistenza che hanno trascinato fuori dalla pandemia l’Italia lasciando sul campo morti e feriti, ed infine trattate/ti  merce scaduta  facile sfruttare.

Il sindacato a seguito di questo gravissimo episodio non potrà lasciare più alla volontà  e alla generosità dei lavoratori la lotta di resistenza al padronato reazionario e fascittizzande, ma bisogna evitare a tutti costi che altri morti succedono in questo contesto.   La massima organizzazione è necessaria con il controllo di ogni azione senza trascurare niente per non mettere in pericolo la vita di nessuno.

La solidarietà dello Slai Cobas  al movimento dei lavoratori della logistica e del Si Cobas,  il cordoglio con la famiglia di Adil.

PANDEMIA: SANITA’, SICUREZZA, LAVORO

La pandemia ha accelerato processi di ristrutturazione capitalistica già in atto: destrutturazione del welfare e quindi della sanità pubblica, incremento dello sfruttamento e distruzione del luogo di lavoro, del salario, del diritto del lavoro, dei rapporti di coesione sociale.
L’emergenza sanitaria ha giustificato l’affermazione di un clima di “unità nazionale” interclassista a cui nessuna forza antagonista sembra capace di opporsi e di cui pagheranno le conseguenze, come sempre, i lavoratori e le classi meno abbienti.
Pandemia, sanità, sicurezza del lavoro e sul lavoro, questione lavoro: questi temi analizzeremo sabato 19 giugno in una visione prospettica; perché non siamo disposti ad accettare passivamente la narrazione dei gruppi dominanti e riteniamo che la storia sia ancora storia di lotta di classe.
Interverranno:
Pierluigia Iannuzzi, Fronte Militante per la Ricostruzione del Partito Comunista
Pasquale Brunacci, Direttivo Nazionale SGB
Aldo Gazzetti, Forum Diritto alla Salute
Renato Parimbelli, Direttivo Provinciale Slai Cobas Milano
Massimo Betti, Segretario Nazionale SGB

SOLIDARIETA’ AL POPOLO PALESTINESE!

SOLIDARIETA’ AL POPOLO PALESTINESE ABBASSO IL REGIME FASCISTA-SIONISTA ISRAELIANO!

 

La recrudescenza delle ultime vicende a Gaza, con bombardamenti anche con aerei italiani, dove perdono la vita persone di ogni età, donne e uomini, bambini, mette in primo piano, ancora una volta, la grave situazione che il governo di Israele sta provocando nella striscia di Gaza e in Palestina.

A queste notizie il popolo del mondo intero sembra assuefatto, perché è da più di 60 anni che   l’annientamento sistematico nei confronti di un popolo che viveva lì prima degli israeliani, che sta lottando con gran determinazione per sopravvivere a questa “soluzione finale”, che il governo sionista   non smette di attuare.

Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, non è molto diverso dagli altri che si sono succeduti; gareggia nell’aumento dell’uso della forza spalleggiato dal “grande satana” Biden.  Infine, nessuna pietà per il popolo palestinese.

I compagni di tutto il mondo che seguono queste tristi vicende manifestano il loro dissenso alla politica fascista del governo israeliano, ed anche in questo caso le manifestazioni di piazza sono state tante con gran partecipazione, nonostante i divieti per la pandemia in corso. Ma come in tutte le battaglie contro il potere assolutista, fascista o democratico che si presenta, solo i milioni di persone in piazza organizzate, decise e pronte anche allo scontro con il potere può cambiare le cose.

Anche la questione palestinese, come la soluzione finale per il popolo ebraico può essere fermata con l’unico modo che il sistema del capitale sionista e non capisce: il suo annientamento, contro la ferocia dei soldati israeliani, e contro la politica espansionista di questa borghesia fascista solo la guerra di classe può fermarla.

Si tratta di costruire i rapporti di forza su scala mediorientale l’unità di tutti i proletari anche israeliani, per fermare l’espansionismo sionista, come su scala mondiale, per fermare l’imperialismo sanguinario e dittatoriale americano, serve il proletariato mondiale organizzato come i soviet russi del 1917, per fermare il massacro di uomini donne, bambini e la distruzione del mondo intero.

Perché il paese che si spaccia per il più democratico del mondo, ha fatto vivere carestie e guerre dichiarate e combattute con milioni di morti a scopo umanitario, mentre hanno esportato la democrazia con le corazzate porta aerei, ricacciando interi paesi indietro di 50 anni, distruggendo e ammazzando milioni di vite, responsabili in prima persona del massacro della repressione in Palestina.

Questi stessi campioni della democrazia e della pace hanno armato lo stato di Israele e continuano a sostenerlo per mantenere sotto controllo le risorse degli idrocarburi presenti in tutta l’area medio orientale, per controllare le dinamiche di sviluppo e di armamenti nell’area, e per espandere la loro egemonia sul mondo intero. Il popolo israeliano che appoggia le scelte di questo governo appoggia il genocidio di un popolo e di tutti gli oppositori all’imperialismo americano e sionista.

Il nostro compito è  sradicare nella mente delle persone comuni, che seguono le vicende di cui parliamo, come una notizia qualsiasi, la maggior parte del popolo mondiale ed italiano non si preoccupa molto di quello che succede a Gaza, non si preoccupa del destino degli sfruttati.   Un   popolo identico a quello che non si preoccupava molto quando nel cuore dell’Europa veniva messo in atto uno dei piano più feroci e disumano della storia dell’uomo, “la soluzione finale” per tutti gli ebrei che si trovavano nei territori occupati dalla Germania.

Nessun retorica o strumentalizzazione ma se alla coscienza del genere umano dobbiamo parlare questa e la lingua giusta. Perché gli  israeliani che vi percuotono  il petto e la fronte nelle  preghiere e credono  che la loro religione regola la vita di tutti,  possono  spiegare, come dice il loro  Talmud : chi salva una vita salva il mondo intero ! Mentre chi distrugge una vita distrugge il mondo intero !    Quante volte allora distruggete il mondo ?  Quanti  innocenti uccidete nel nome del profitto ? Altro che Talmud.

Il campo di sterminio a cielo aperto di Gaza, non è forse un tassello della “soluzione finale” per i palestinesi ?   La coscienza degli sfruttati del mondo intero deve insorgere contro questo stato di cose, ma siamo convinti  che gli interessi dei padroni, di fronte ai profitti delle multinazionali del petrolio e delle armi, di fronte ai signori della guerra,  moltiplicherà le occasioni di guerra e di oppressione di questo popolo e di tutti i proletari dell’area mediorientale.

 

La nostra solidarietà non sarà mai sufficiente a lenire le pene di questo settore del proletariato mediorientale che non serve più neanche ai loro “padroni” per cui ne hanno decretato l’annientamento, sappiamo che solo l’esercito dei lavoratori del mondo intero può impensierire i dittatori israeliani e tutti i dittatori, più o meno sedicenti democratici dei paesi imperialisti mondiali,

sappiamo che la resistenza del popolo palestinese è presa d’esempio dai lavoratori e dagli oppressi di tutto il mondo da circa  sessant’anni    perché nella loro forza e  nella loro decisione a resistere si trova la chiave per sconfiggere il capitalismo.  Va a loro la nostra solidarietà alle loro lotte, con l’unica strada da intraprendere, in questi momenti buoi della storia dell’oppressione di classe,   la costruzione di un partito rivoluzionario che colleghi tutte le lotte di resistenza a questo sistema, per abbatterlo e costruire una società senza classi.

La nostra solidarietà  alla lotta di tutti per costringere il governo Israeliano a riconoscere  lo Stato Palestinese, lasciare i territori che ha ingiustamente occupato, e finire la mattanza di uomini donne e bambini di cui si sta macchiando, garantendo assistenza sanitaria e vaccini contro il Covid gratuiti  tutti, indicando, infine,  al proletariato israeliano che i loro nemici non sono i bambini palestinesi ma i capitalisti sionisti.

 

  • VIVA LA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE !!

 

  • BASTA BOMBARDAMENTI SUGLI INNOCENTI !!

 

  • ABBASSO IL CAPITALISMO SIONISTA ISRAELIANO !!

 

  • LOTTA DI CLASSE CONTRO L’IMPERIALISMO AMERICANO E ISRAELIANO !!

 

 

SLAI COBAS MILANO

Comune di Milano: nuovo Codice di Comportamento difendiamo la libertà di critica e di espressione

Tutti noi abbiamo ricevuto, lo scorso 6 aprile, un comunicato dell’amministrazione comunale che ci informa dell’approvazione del nuovo Codice di comportamento dei dipendenti comunali.
Chi ha avuto il tempo (e la pazienza) di leggere questo documento si sarà accorto che la principale novità rispetto a quello precedente, in vigore dal 2013, consiste nell’introduzione di un articolo, il n° 16, dedicato ai rapporti con i mezzi di informazione e l’utilizzo dei social network.
Questo articolo impone – tra le altre cose – di “astenersi da dichiarazioni pubbliche che vadano a detrimento dell’immagine dell’Amministrazione” e vieta di rivolgersi alla stampa e di utilizzare i social network per “segnalare problematiche, carenze, disfunzioni e anomalie inerenti le attività e i servizi erogati dal Comune di Milano”.
Si tratta a nostro parere di un inaccettabile attacco alle libertà di opinione e di espressione, garantite dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori. Leggi tutto “Comune di Milano: nuovo Codice di Comportamento difendiamo la libertà di critica e di espressione”

8 marzo 2021 un brutto momento per le donne e tutti i lavoratori!

Quando l’intera popolazione mondiale soffre dello stesso malessere non ci possono esser dubbi:

IL SISTEMA IN CUI VIVIAMO NE È COLPEVOLE IN OGNI CASO!

La ricorrenza della lotta delle donne cade in questo particolare momento in cui l’intera classe dei lavoratori paga le scelte, giustificate dalla pandemia, di un sistema infame e disumano.

Migliaia di uomini e donne morte per la pandemia, tante operatrici e operatori sanitari morti sul lavoro per le carenze strutturali e organizzative, a causa dello smantellamento del servizio sanitario nazionale; infine la guerra geopolitica per la produzione e la distribuzione dei vaccini. Leggi tutto “8 marzo 2021 un brutto momento per le donne e tutti i lavoratori!”

Pandemia: quali diritti sacrificare?

 

In questo stato di cose eccezionalmente grave per l’intera umanità, mentre non vi è stata alcuna cautela ad immolare tutti i diritti di libertà degli individui; nessuno, tuttavia, si è permesso di mettere in discussione il diritto allo sfruttamento commerciale della proprietà intellettuale, come se le prerogative delle Big Pharma fossero gli unici principi degni di una tutela assoluta a livello universale. Leggi tutto “Pandemia: quali diritti sacrificare?”

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE – PIAZZA FONTANA NON SI DIMENTICA

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE 12 E 15 DICEMBRE 2020 – PIAZZA FONTANA

 

Arriviamo in questa drammatica situazione a ricordare il 12 dicembre, anniversario della strage di Piazza Fontana, facendo tesoro del grande lavoro dello scorso anno che ci ha permesso di comunicare con un numero maggiore di persone e con tanti giovani, grazie ai tanti incontri svolti nelle scuole. Quest’anno, tra l’altro, cade il 50° anniversario della morte di Saverio Saltarelli, ucciso proprio perché un anno dopo la strage era in piazza per affermare il coinvolgimento dei fascisti nella strage di Stato. 12 dicembre significa anche la repressione dello Stato contro i movimenti di allora e contro gli anarchici di cui ne ha fatto le spese Giuseppe Pinelli ucciso nei locali della questura tre giorni dopo, così come tanti militanti sono stati accusati ingiustamente e ricordiamo Pietro Valpreda su tutti.

Il 12 dicembre dobbiamo essere in piazza per ricordare quanto accadde allora ma anche per dare una risposta concreta alla crisi che stiamo affrontando. Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale da diversi anni ha creato una rete di iniziativa e comunicazione tra le tante realtà milanesi attive sul territorio sulle tematiche legate ai fenomeni del fascismo e del razzismo, ma aperta alle tante istanze della città. A esempio i decreti sicurezza emanati da Salvini che non sono stati del tutto rimossi, su questa battaglia siamo al fianco della rete NoCpr che lotta contro la riapertura di Via Corelli e che dimostra che non c’è stato nessun cambio di passo. Si sono affacciati nuovamente gli attacchi contro gli spazi sociali, che nel periodo più duro dell’emergenza sono stati in prima fila nella solidarietà e nel sostegno delle persone emarginate. Ma sono tante le problematiche sociali, alcune già esistenti prima della pandemia, che si sono acuite e altre si sono aggiunte con possibili conseguenze sui cittadini in termini economici e di salute. A proposito di sanità, da una parte operatori che hanno dato e stanno dando tutto nell’emergenza, di contro un sistema sanitario, come quello lombardo, frutto della cattiva gestione che parte dai tempi dei governi Formigoni, gestione che non è stata in grado di affrontare l’emergenza e che creerà disagi tra i cittadini abbandonati a loro stessi.

Ma in generale è tutto il mondo del lavoro a soffrire, con provvedimenti tampone ma senza un piano strutturale che permette di affrontare la crisi e che colpirà tante categorie, con il mondo imprenditoriale già pronto a fare macelleria sociale appena finiranno le protezioni sui licenziamenti e la cassa integrazione. Lo dimostra l’attacco di Confindustria ai contratti appena si era superata la prima fase della pandemia.

Per restare nel nostro ambito, abbiamo visto come le destre fasciste e razziste strumentalizzano la crisi sociale ed economica a proprio uso, scatenando odio e guerra tra poveri, tentando di creare un solco profondo tra le classi, amplificato dall’emergenza. È palese la difficoltà nell’immaginare l’evolversi della crisi e della sua gestione, compresa la difficoltà nell’organizzare concretamente l’attività politica condizionata pesantemente dalla pandemia e dal suo andamento, ma che ci ha consegnato delle indicazioni e degli strumenti molto più comprensibili per la battaglia politica. Due temi che sicuramente abbiamo il dovere di sviluppare e che derivano dall’esperienza diretta di questi mesi, sono la solidarietà e il mutualismo in antitesi alle destre. Dobbiamo guardare anche delle lotte esplose in tutto il mondo dopo i fatti accaduti negli Stati Uniti, che nel nostro Paese significa delegittimare i decreti Salvini.

 

LE INIZIATIVE

Sabato 12 dicembre 2020 dalle ore 13,45 alle 15,45
Non c’è futuro senza memoria. Lezioni in piazza su una strage di Stato. Incontri con le scuole

Sabato 12 dicembre 2020 ore 17,30/18,00 Piazza Fontana davanti alla ex Banca Nazionale dell’Agricoltura per ricordare le 17 vittime della strage di Stato.
ore 18,10/19,00 Via Bergamini ang. Via Larga nel luogo dove è stato assassinato Saverio Saltarelli il 12 dicembre 1970 un anno dopo la strage

Martedì 15 dicembre 2020
ore 17,30 Piazza Fontana per ricordare Giuseppe Pinelli e l’innocenza di Pietro Valpreda
ore 18,00 proiezione del film/documentario “Pino, vita accidentale di un anarchico” regia di Claudia Cipriani
ore 19,15 Cantata collettiva: con o senza strumenti, professionisti e non, siete tutti invitati a partecipare. Canteremo: “Addio Lugano bella”, “La ballata del Pinelli”, “La ballata di Sacco e Vanzetti”, “Piazza Fontana (Luna Rossa)”

TRAILER DEL FILM: https://www.youtube.com/watch?v=8gSyxGhiqyM&t=7s

SINOSSI DEL FILM: Una sera del 1969, poco prima di Natale, due bambine tornano a casa pensando di trovare il padre, invece trovano dei poliziotti che stanno perquisendo il loro appartamento, gettando tutto per terra, persino i regali di Natale che i genitori avevano nascosto. Quella sera le due bambine scoprono che Babbo Natale non esiste e che il loro padre, Pino, non tornerà a casa. Giuseppe Pinelli, noto come Pino, fu infatti accusato di aver fatto esplodere la bomba della strage di Piazza Fontana, che causò molte vittime e cambiò per sempre la storia italiana. Ma lui era innocente, e per dimostrarlo, sua moglie Licia lottò duramente insieme a molti altri e Pino divenne simbolo della ribellione all’ingiustizia.

“Una storia che da “piccola” e privata si è fatta via via simbolo universale di ingiustizia” G. Manin, Corriere della Sera

“Un’animazione che rende questa storia quasi una favola da raccontare ai bambini” E. Pettierre, TaxiDrivers

“Un film necessario che vale da solo più di dieci inchieste, più di dieci saggi.” Gian Mauro Costa, scrittore

 

LE ADESIONI
Memoria Antifascista
RAM – Restauro Arte Memoria
Collettivo ZAM
Italia-Cuba Milano
Rifondazione Comunista Milano
Partito Comunista dei Lavoratori
Lambretta
Centro Sociale Cantiere
Sinistra Anticapitalista Milano
Collettivo Kasciàvit
Fuori Luogo
CCL-Collettivo Comunista Lombardia
APS EL PUEBLO
SLAI COBAS Provinciale Milano
Centro Culturale Concetto Marchesi
ANPI Assago
ATTAC Milano
Milano in Comune
ANPI ATM Milano
Sezione ANPI Audrey Hepburn Milano
Sezione ANPI Stadera Gratosoglio
Sinistra Italiana Milano
Possibile Milano
Partito Comunista Italiano
Democrazia Atea Lombardia
Rete della Conoscenza
Associazione culturale Pietro Gori di Milano
Collettivo LUMe
I Sentinelli di Milano
Potere al Popolo di Milano
Potere al Popolo Provincia Milano
Potere al Popolo di Monza-Brianza, Lecco e Como
Centro Culturale Concetto Marchesi
USB confederazione Lombardia
Risorgimento Socialista Nord Ovest
ADL Cobas
Partito Comunista Italiano

 

Vieni con la mascherina e
Mantieni la distanza necessaria fra te e le altre persone per garantire la migliore sicurezza.

 

Comunicato stampa il comune di milano non fornisce informazioni chiare sulle condizioni di nidi e scuole dell’infanzia in tempo di covid!

COMUNICATO STAMPA
IL COMUNE DI MILANO NON FORNISCE INFORMAZIONI CHIARE
SULLE CONDIZIONI DI NIDI E SCUOLE DELL’INFANZIA IN TEMPO DI COVID!
USB -DICCAP-SIALCOBAS e SLAICOBAS SI RIVOLGONO AL PREFETTO.

Vogliamo le Scuole aperte e in presenza. Le vogliamo sicure per tutti

Il 26 ottobre 2020 USB – DICCAP-SIALCOBAS e SLAICOBAS hanno effettuato in Prefettura l’incontro per la Procedura di Conciliazione con il Comune rappresentando le gravi condizioni di funzionamento di Nidi e Scuole e richiedendo investimenti e interventi migliorativi.

L’INCONTRO SI E’ CHIUSO NEGATIVAMENTE
NESSUNA RISPOSTA POSITIVA DAL COMUNE. Leggi tutto “Comunicato stampa il comune di milano non fornisce informazioni chiare sulle condizioni di nidi e scuole dell’infanzia in tempo di covid!”