Le operatrici di Cologno Monzese hanno indicato la via a tutte le operatrici e operatori delle RSA gestite dalla Fondazione Mantovani, quale è la strada giusta da seguire ! Contro le scelte della Cooperativa Sodalitas Victoria, che è la figlioccia della Fondazione, di diminuire le ore giornaliere, riducendo i riposi mensili alle operatrici, risparmiare sulla mensa, perché dopo 6 ore lavoro il turno finisce e si torna a casa, di aumentare i carichi di lavoro e di ridurre la loro sicurezza oltre a quella degli ospiti, si sono mobilitate con coraggio e con forza. Leggi tutto “No al profitto e alle intimidazioni!!!”
La nostra lotta al Covid19 e al profitto, ai danni delle operatrici e degli anziani!
Dobbiamo ricordare ai Dirigenti delle Residenze Sanitarie Assistenziali, ai politici e agli amministratori, che il servizio che prestano le operatrici e operatori che assistono anziani bisognosi e disabili È UNA MISSIONE SOCIALE, che sgrava le famiglie degli assistiti, di un peso psicologico e sociale enorme. Coloro che se ne fanno carico devono essere trattati con tutto il rispetto e con il dovuto compenso, premiando non penalizzando, ne bisogna far diventare la loro vita lavorativa merce si scambio per il profitto e per i guadagni di chi gestisce. Leggi tutto “La nostra lotta al Covid19 e al profitto, ai danni delle operatrici e degli anziani!”
Covid nelle Rsa in ogni caso pagano le lavoratrici/ri!!
La Rsa di Cologno Monzese, Fondazione Mantovani, nonostante non ha subito l’invasione del virus e i decessi in questi mesi si sono mantenuti nella norma, una situazione di fatto accettabile. La Cooperativa Sodalitas Victoria che gestisce l’impianto, non si è lasciata sfuggire l’occasione di ridurre i diritti e modificare le condizioni di lavoro delle operatrici e operatori. Leggi tutto “Covid nelle Rsa in ogni caso pagano le lavoratrici/ri!!”
Continua la protesta alla Euroespansi di Cusago
NUOVO ACCORDO PER I LAVORATORI DEL DEPOSITO BENNET DI ORIGGIO
ACCORDO DI SECONDO LIVELLO DEPOSITO BENNET DI ORIGGIO.
Con l’assemblea del 26 febbraio 2019 è stato approvato, alla presenza di 104 soci-lavoratori, l’accordo di secondo livello discusso per qualche mese.
L’accordo in questione ha sancito il passaggio graduale del ticket mensa elettronico da euro 5,29 ad euro 7. Inoltre nell’accordo sono stati inseriti i miglioramenti già ottenuti nelle precedenti vertenze:
• il passaggio dal 5° livello al 4°;
• Il pagamento della carenza malattia del 100% per i primi 3 giorni e tre eventi l’anno;
• 2 pause giornaliere retribuite di 10 minuti ciascuna;
• la possibilità per il socio lavoratore, nel caso non avesse ferie o Rol, di poter chiedere fino a 45 giorni di permesso per poter recarsi nel proprio paese d’origine per qualsiasi eventualità;
• l’impegno di individuare, in accordo con le RSA e i RLS del deposito, un sistema premiante per i conduttori delle navette e per i carrellisti.
Resta nostro impegno, con i lavoratori, di proseguire nel confronto con la società cooperativa Feynman e con il Consorzio Cal per eliminare definitivamente la trattenuta sui primi tre giorni di malattia per tutti gli eventi, di evitare il ricorso allo straordinario e assumere più persone in modo da garantire maggiore sicurezza sul lavoro ed una migliore qualità della vita.
Turate: una gestione clientelare che il sindacalismo di base non può tollerare
Presso il deposito Bennet di Turate, dove la maggioranza dei lavoratori sono iscritti a due sindacati di base Slai e Si Cobas, si è consolidata una gestione di quasi tutta l’attività lavorativa clientelare per non usare altri termini più espliciti.
La Cooperativa che gestisce l’appalto con la Bennet, la Time Service, permette che su vai aspetti della gestione organizzativa siano i delegati del Si Cobas a decidere sia sull’atteggiamento che devono tenere i responsabili, sia sul comportamento dei lavoratori.
Permessi, gestione dei ritardi, gestione delle ferie, provvedimenti disciplinari, nuovi assunti e conferma dei tempi determinati, spostamenti di reparto, tutto viene gestito sotto il ricatto della fermata improvvisa dai delegati del Si Cobas.
Su questo aspetto possiamo trovarci tutti d’accordo in una visione di lavoro liberato in cui gli stessi lavoratori decidono come e con quali criteri lavorare, dove dirigenti e capi area non impongono ai lavoratori ritmi di lavoro e condizioni che mettano in pericolo la sicurezza e la dignità del singolo, ma qui si tratta di altro.
Per esempio viene bloccata l’assunzione di nuovi dipendenti con scioperi improvvisi perché questi delegati adottano un vero è proprio ufficio di collocamento per i parenti, e per amici ben disposti, che attendono l’assunzione in funzione alla forza sindacale che ha lo sciopero improvviso. Leggi tutto “Turate: una gestione clientelare che il sindacalismo di base non può tollerare”