Solidarietà con la compagna Margherita Calderazzi

Proprio a Taranto dove il nuovo Governo dice di aver fatto un buon accordo, per la fabbrica ILVA, in verità in linea con quello che stava per fare il vecchio governo, deludendo in pieno le sue promesse elettorali sulla riconversione verso il polo ecologico.

Viene condannata agli arresti domiciliari un responsabile dello Slai Cobas per il Sindacato di Classe, Margherita Calderazzi.

Cosi il governo del cambiamento cambia ma in peggio, nel processo di primo grado Margherita veniva assolta mentre nel ricorso condannata, una condanna ingiusta e strumentale, l’accusa è di ingiurie, roba da ridere, contro i vigili urbani intervenuti più volte a rimuovere la tenda eretta in solidarietà con le lotte dei disoccupati tarantini nel 2010, e nel pieno della politica repressiva di questo esecutivo si punisce con l’arresto, in alternativa ai lavori socialmente utili, perché il messaggio deve essere chiaro chi lotta contro i padroni deva pagarla.

La nostra solidarietà a Margherita e a tutti i compagni che lottano e vengono repressi dal governo del “cambiamento” a parole ed in linea con tutti gli altri nei fatti.

SLAI COBAS PROVINCIALE MILANO

26 ottobre – Sciopero – Né con il governo, né con i mercati!!!

La finanziaria 2019? Le proposte di reddito di cittadinanza restano avvolte in una coltre di dichiarazioni contradditorie, la stessa che avvolge il superamento della Fornero, appesa a quota 100 senza un intervento che realmente modifichi la Legge. Ricordiamo, la “Fornero” oltre ad alzare l’età pensionabile, riduce il valore delle pensioni introducendo il contributivo. In più, l’ennesimo aumento del debito (che significa più interessi che finiranno nelle tasche degli speculatori internazionali) non redistribuisce e permette nuovamente di non prelevare (per redistribuire) i soldi dove ci sono, dagli oltre 100 miliardi all’anno di evasione fiscale e contributiva, su cui nulla di serio è previsto, alla riduzione delle spese militari (addirittura previste in aumento), o alla tassazione delle rendite patrimoniali (e, perché no, gli stipendi a 4 zeri mensili).

Ecco perché occorre scioperare il 26 ottobre, per rivendicare ciò che realmente serve:

  • specificatamente per i lavoratori pubblici, rivendichiamo nella finanziaria 2019 soldi per il rinnovo del contratto di lavoro in scadenza al 31/12/2018: al momento non è previ-sto niente, vogliono un altro blocco dei salari pubblici. E l’elemento perequativo??? Siamo davanti alla prima riduzione salariale del dopoguerra?
  • via le leggi che sequestrano la liquidazione di dipendenti pubblici fino a 27 mesi di ritardo senza interessi;
  • la fine del blocco delle assunzioni nel PI per dare realmente servizi pubblici di qualità mentre invece nel DEF pre-sentato dal Governo al parlamento viene riconfermato il limite alle assunzioni negli enti locali e nella sanità;
  • l’investimento sul servizio pubblico come bene comune e la fine della militarizzazione indotta da quelle politiche securitarie che, speculando su ansia ed insicurezza sociale, creano barriere sociali e limitano libertà e diritti reali;
  • il ripristino delle garanzie contro i licenziamenti illegittimi previste dall’art 18 dello statuto dei lavoratori e la fine della precarietà, che invece sono rimasti anche dopo il “decreto vergogna” mascherato da dignità;
  • un piano straordinario di lotta all’evasione fiscale, contributiva e al lavoro nero, e una seria lotta alla corruzione, per recuperare risorse: I SOLDI CI SONO !!!!!
  • un vero superamento della Fornero, ripristinando il diritto a pensione con 35 anni di contributi e 60 di età;
  • invece di grandi opere inutili un piano di manutenzione di strade, ponti ferrovie, scuole, strutture di accoglienza, che eviti le tragedie sempre più ricorrenti e dia una accoglienza dignitosa ai migranti;

Scarica il volantino in formato pdf

 

PIATTAFORMA UNITARIA PER LO SCIOPERO GENERALE

CONTRASTARE LE DISUGUAGLIANZE RILANCIANDO IL CONFLITTO: UN CICLO DI LOTTE UNITARIE SULLA BASE DI UNA PIATTAFORMA CONDIVISA

Sabato 9 giugno a Milano si è svolta l’assemblea unitaria di buona parte del sindacalismo di base (Slai Cobas, Sgb, Cub, Si Cobas, Usi)  che ha ottenuto un buon successo sia a livello di partecipazione che di consenso sugli obiettivi da raggiungere.

L’assemblea è l’esito di una serie di incontri fra le varie sigle aderenti che hanno saputo trovare un’intesa su una piattaforma comune di lotte. Tale piattaforma avanza proposte su salario, welfare, rappresentanza sindacale, diritto di sciopero, organizzazione del lavoro, pensioni, diritto alla casa, guerra e migranti.

Con queste proposte comuni si è voluto dare continuità al percorso di lotte condivise e già iniziato con lo sciopero dell’ottobre 2017. Partendo dalla consapevolezza che i governi neoliberisti che si avvicendano sono ormai inevitabilmente espressione del grande capitale globalizzato e che non possono che tradurre in leggi la volontà di distruggere lo Stato sociale, i diritti dei cittadini e dei lavoratori tutti,  tutte le sigle sindacali aderenti hanno espresso la consapevolezza della necessità di lotte unitarie e di mobilitazioni generali che riportino in piazza e per le strade la voce  degli sfruttati. Convinti che solo la mobilitazione e la lotta possano arginare la deriva reazionaria e repressiva,  lavoriamo per costruire lo sciopero generale di ottobre 2018 con il massimo coinvolgimento dei lavoratori ma anche di tutti i cittadini .

 

 

9 giugno 2018 – Assemblea milanese

ASSEMBLEA MILANESE 9 GIUGNO 2018 dalle 10,00 alle16,00
Milano – Via Oglio, 8 (metro gialla Brenta)
Residence Sociale Aldo dice 26×1 – MM3 Brenta

Proposte per una piattaforma su:

  • Salario, Welfare, Nuovo modello contrattuale
  • Rappresentanza nei luoghi di lavoro
  • Diritto di sciopero
  • Conciliazione lavoro produttivo e riproduttivo
  • Orario, organizzazione e sicurezza sul lavoro
  • Pensioni, diritto alla casa, reddito
  • Guerra, migranti.

 

 

CUB – SGB – SLAI COBAS – SI COBAS – USI AIT

Scarica la locandina in formato pdf

Il nuovo contratto nazionale di Regioni ed Enti Locali: se lo conosci ti difendi

Il nuovo contratto nazionale di Regioni ed Enti Locali: se lo conosci ti difendi

Giovedì 7 giugno 2018 ore 17.00
sede Rsu del comune di Milano
c/o Cral via Bezzecca, 24 – Milano

 

Intervengono:
Michele Salvi, Rsu Regione Lombardia
Ivan Bettini, Gianluca Cangini, Roberto Firenze Rsu Comune di Milano

L’INCONTRO É APERTO A TUTTI.
TI ASPETTIAMO!

 

Scarica e diffondi la locandina

Caris di Arese, raggiunto l’accordo per fermare i licenziamenti

Il 22 maggio presso la sede di Media Service Europa s.r.l., è stato firmato l’accordo per scongiurare i licenziamenti che la cooperativa “Lufra” aveva minacciato.
Questa accordo permette di continuare l’attività produttiva per tutti i lavoratori presso il sito nell’area ex Alfa Romeo, ora mega centro commerciale di Arese.
È stata prevista una verifica nel mese di settembre, da parte sindacale al fine di poter incrementare l’attività produttiva e confermare tutti i lavoratori, lo Slai Cobas reputa che il risultato raggiunto positivo e continuerà a lottare perché nell’area si mantengano le attività produttive presenti contro le speculazioni e la precarizzazione del lavoro che avanza nei servizi e nelle attività che hanno sostitutito i lavoratori metalmeccanici dell’area.

Leggi il testo dell’accordo

Turate: una gestione clientelare che il sindacalismo di base non può tollerare

Presso il deposito Bennet di Turate, dove la maggioranza dei lavoratori sono iscritti a due sindacati di base Slai e Si Cobas, si è consolidata una gestione di quasi tutta l’attività lavorativa clientelare per non usare altri termini più espliciti.
La Cooperativa che gestisce l’appalto con la Bennet, la Time Service, permette che su vai aspetti della gestione organizzativa siano i delegati del Si Cobas a decidere sia sull’atteggiamento che devono tenere i responsabili, sia sul comportamento dei lavoratori.
Permessi, gestione dei ritardi, gestione delle ferie, provvedimenti disciplinari, nuovi assunti e conferma dei tempi determinati, spostamenti di reparto, tutto viene gestito sotto il ricatto della fermata improvvisa dai delegati del Si Cobas.
Su questo aspetto possiamo trovarci tutti d’accordo in una visione di lavoro liberato in cui gli stessi lavoratori decidono come e con quali criteri lavorare, dove dirigenti e capi area non impongono ai lavoratori ritmi di lavoro e condizioni che mettano in pericolo la sicurezza e la dignità del singolo, ma qui si tratta di altro.
Per esempio viene bloccata l’assunzione di nuovi dipendenti con scioperi improvvisi perché questi delegati adottano un vero è proprio ufficio di collocamento per i parenti, e per amici ben disposti, che attendono l’assunzione in funzione alla forza sindacale che ha lo sciopero improvviso. Leggi tutto “Turate: una gestione clientelare che il sindacalismo di base non può tollerare”

Ciao Mimmo

Il 14 maggio muore in un incidente stradale il compagno Mimmo Melluso, giovane e attivo militante e dirigente dello Slai Cobas calabrese, ai compagni dello Slai Cobas e alla famiglia il nostro cordoglio militante.
Ci associamo al dispiacere della grave perdita con l’invito ai compagni di continuare nella lotta contro i padroni in memoria di mimmo e in difesa degli interessi della classe dei lavoratori e per il comunismo.

CARIS, ENNESIMA POCEDURA DI LICENZIAMENTO COLLETTIVO PER 82 LAVORATORI!

Assemblea operai della Caris nelle sede dello Slai Cobas Arese

 

CARIS, ENNESIMA POCEDURA DI LICENZIAMENTO COLLETTIVO PER 82 LAVORATORI!

Nell’area dell’ex AlfaRomeo di Arese, ancora una volta, a seguito delle varie vicissitudini verificatesi sul sito Caris, i lavoratori sono i primi a pagare l’ennesima procedura di licenziamento collettivo. Questi licenziamenti non rappresentano “solo” una riduzione di personale ma una ghiotta occasione per  ristrutturare l’intero impianto, procedendo contemporaneamente al cambio di appalto.

Questo implica il cambiamento delle condizioni dei lavoratori poiché, di fatto, viene azzerato quanto maturato e non vengono erogate le quantità economiche previste dal recente rinnovo del CCNL di riferimento.

A tutto ciò si aggiunge il sospetto che l’intera operazione sia orchestrata ad arte per inserire nuovi elementi di speculazione nell’area ex AlfaRomeo di Arese dove  e’ nato un centro commerciale tra i più grandi d’Europa e dove l’accordo di programma prevede ulteriori speculazioni che non creeranno lavoro stabile.

La coesione sociale del territorio e’ sempre più a rischio per l’impoverimento  progressivo causato dalla diminuzione di lavoro stabile a favore del lavoro precario generato dalle attività speculative.

In questa situazione la politica non può chiudere gli occhi e tutte le forze politiche di governo e di opposizione non possono consentire che ancora una volta siano i lavoratori a pagare il prezzo dell’arricchimento di pochi .

Pe questo motivo abbiamo prontamente proclamato lo stato di agitazione per lunedì 30 aprile con un presidio davanti ai cancelli della Caris. Lo sciopero rimane ancora l’unico strumento per i lavoratori per difendere i propri diritti e  attuare una efficace pressione sugli interessi padronali. E infatti la risposta non è si  fatta attendere. La cooperativa che attualmente gestisce il lavoro in appalto da Caris ha prontamente non solo garantito, fra aprile e maggio, la retribuzione degli arretrati dovuti ai lavoratori,  ma ha chiesto un incontro con le parti sindacali e i delegati dei lavoratori. L’incontro si terrà  il 7 maggio e, qualora le proposte avanzate non saranno considerate soddisfacenti, saremo pronti a riprendere immediatamente la lotta.