Contro l’atteggiamento discriminatorio e repressivo, delle cooperativa Feynman, e alla corresponsabilità della Bennet, dobbiamo rispondere con la lotta.
Abbiamo indetto lo stato di agitazione da più di un mese perché Feynman si sta accanendo contro i delegati e iscritti al nostro sindacato: licenziamenti ingiustificati e attenzioni repressivi ed intimidatori sono all’ordine del giorno; sono stati licenziati ultimamente Michele e Ehssam, altri due lavoratori dello Slai Cobas, con motivazioni pretestuose e mendaci. Questi due compagni durante la pausa scherzosamente si erano spintonati senza nessuna conseguenza per il lavoro, senza che ci fosse stata pericolosità nel loro comportamento, sospesi subito dal lavoro, poi licenziati. I responsabili della Cooperativa in un primo momento si erano dichiarati disponibili alla discutere la vicenda poi il silenzio e la defezione.
Un episodio a cui molti testimoni hanno assistito definendolo trascurabile e senza conseguenze di nessun tipo pronti a scioperare contro la grave decisione della Feynman, anche perché solo qualche giorno, prima i responsabili della Bennet e della Cooperativa, hanno lasciato correre su un altro episodio, questo si grave e con conseguenze, l’aggressione tra due lavoratori con pugni e calci e contusi, ma questi non erano iscritti allo Slai Cobas perciò per Feynman il fatto non sussiste, questo aggrava e non giustifica il licenziamento dei nostri iscritti.
Di fronte alle scelte dei responsabili della Cooperativa, all’atteggiamento intimidatorio e persecutorio dei Responsabili Bennet, presenti nel deposito, dobbiamo rispondere con la lotta.
Per i compagni licenziati le procedure legali del caso sono state intraprese dallo studio legale Rizzoglio, non lasceremo niente di intentato; ma, come sempre, la lotta, e questa volta a maggior ragione, è la strada maestra per risolvere ogni contenzioso con i dirigenti della Feynman e della Bennet.
VENERDÌ 29 SETTEMBRE PRESIDIO CON SCIOPERO DAVANTI ALLA BENNET DI ORIGGIO;
QUESTA È LA STRADA CHE DOBBIAMO PERCORRERE PER DIFENDERE LA NOSTRA TRANQUILLITÀ SUL LAVORO, DIFENDERE IL NOSTRO DIRITTO AD ORGANIZZARCI PER CONTRASTARE LA POLITICA DI INTIMIDAZIONE E REPRESSIONE DELLA FEYNMAN E DELLA BENNET.