La Rsa di Cologno Monzese, Fondazione Mantovani, nonostante non ha subito l’invasione del virus e i decessi in questi mesi si sono mantenuti nella norma, una situazione di fatto accettabile. La Cooperativa Sodalitas Victoria che gestisce l’impianto, non si è lasciata sfuggire l’occasione di ridurre i diritti e modificare le condizioni di lavoro delle operatrici e operatori.Hanno modificato l’orario di lavoro, vogliono che la riduzione delle ore di lavoro settimanali vengano compensate con le ore di ferie o altri permessi, la chiusura della mensa, senza corrispondere alle lavoratrici il corrispettivo della mancata indennità, la lotta per i tamponi e per il riconoscimento dell’infortunio per chi ha contratto il virus; infine vogliono adottare la banca ore!
Protendere al ridurre i disavanzi, se mai ci fossero, in ogni caso mantenere alti i guadagni è l’imperativo che regola anche questa cooperativa. Solo questo può spiegare perché alla richiesta di aumentare di qualche unità il personale, e di corrispondere alle operatrici un ticket, per compensare la mancanza di un pasto caldo, sia stato risposto No!
Nell’incontro avuto con i Dirigenti del 26 novembre, ci siamo trovati nella condizione che invece di avere dovevamo dare.
Non crediamo che sia bastato, anche se reputiamo positiva l’iniziativa, il premio di 150 euro una tantum, corrisposto alle lavoratrici/ri che nel mese di marzo non avevano fatto assenze, in un contesto in cui le assenze per malattia erano alte e i reparti sguarniti, per trovarci poi che le stesse operatrici una, volta guarite, hanno fatto fatica a ritornare al proprio lavoro perché non più necessarie e a cui veniva consigliato di continuare la malattia o mettersi in ferie da responsabili e capo sala.
Di fatto una situazione confusa e difficile da comprendere, che non ha impedito alla dirigenza di modificare il precedente equilibrio, che come primo risultato ha generato lo scontento di tutte che oggettivamente si riflette sull’operato di tutti i giorni e nell’assistenza agli ospiti.
L’obiettivo, a cui protende la dirigenza è il risparmio ma noi non possiamo essere d’accordo perché in questo modo viene fatto un danno alle lavoratrici/ri, ed infine agli ospiti !
Rivendichiamo con forza che il lavoro che prestiamo non è un lavoro che si può efficentizzare come in una fabbrica metalmeccanica, il benessere psichico che ad ogni operatrice sanitaria deve essere assicurato, comincia con le condizioni di lavoro (carichi emotivi e carichi meccanici non gravosi e distribuiti), la retribuzione che compensi l’impegno e lo stress, le condizioni di lavoro che prevedono pause defaticanti e pause per consumare il pasto in mensa. Lavoro d’equipe per ricaricarsi e organizzare il lavoro rispettando i bisogni di chi lavora e degli ospiti.
Alle colleghe e ai colleghi, comunichiamo il nostro disappunto alla situazione che si è generata, non possiamo tollerare che la pandemia Covid si ritorca contro chi lavora, in ogni caso devono essere garantiti i nostri diritti di vita e di lavoro.
• Vogliamo il riconoscimento del ticket oppure la riapertura della mensa !
• No ! All’utilizzo delle ore di ferie per far fronte alle difficoltà aziendali !
• No alla banca ore, le ore di straordinario devono essere pagate con la maggiorazione !
• Organici sufficienti nei reparti e nei servizi !
Le colleghe e i colleghi sappiano che niente ci viene regalato, chi dirige dimostra le sue ragioni noi dobbiamo rivendicare le nostre; DOBBIAMO preparare una iniziativa sindacale dallo sciopero al presidio davanti alla struttura per dimostrare la nostra determinazione alla Cooperativa, per far capire le nostre ragioni, ai parenti ai politici e al Sindaco di Cologno.
Slai Cobas Sodalitas Victoria Cologno Monzese