Affermare ciò è una banalità, nel grande mattatoio che ci circonda, il modo del lavoro, le regole e le leggi, sono al servizio di questo sistema di sfruttamento, che comanda la politica e i suoi lacchè, tutto ciò è nella normalità!
Le cooperative sociali, e non, sono uno degli aspetti tragici di questo mondo che garantisce i profitti a chiunque abbi la furbizia di avviare un’attività e abbia personale asservito alle sue volontà, vengono concesse dallo Stato agevolazioni fiscali e contributive con pochi o niente controlli sulle loro attività.
Migliaia di lavoratori si sono ribellati a questa tragica realtà è hanno vinto, ribaltando completamente le condizioni di vita e di lavoro: stipendi almeno come prevedono i CCNL, che non sono il massimo; difesa della dignità e soprattutto peso specifico come proletari per tanti lavoratori immigrati trattati spesso alla stregua degli schiavi.
Ma non è ancora finita! centinaia di piccole aziende, depositi dalla logistica, case di cura, settori dell’edilizia e altro mantengono queste condizioni per risparmiare sulla forza lavoro impiegata, sulla sicurezza, sui contributi e sulle tasse.
La lotta dei lavoratori della AMB Multiservizi di Paderno Dugnano rientra nel quadro di questa situazione e va appoggiata, in questa lotta si devono rispecchiare tanti altri lavoratori che vivono lamentano le stesse condizioni.
La società cooperativa ha un amministratore unico che riesce a trarre il massimo profitto dalla situazione, perché trattiene in modo fraudolento istituti contrattuali stabiliti dalle leggi e dai contratti. Ogni anno cambia il nome alla cooperativa ed azzera tutto il pregresso perché fallisce e apre una nuova società, ai soci cancella così ogni anzianità di servizio, per anni non ha pagato le ferie e vari istituti contrattuali previsti, infine, nonostante ha in appalto il lavoro in una società di spedizione e logistica, Malfatti e Tacchini, applica ai lavoratori il contratto dei multiservizi, con un buon risparmio sulle retribuzioni.
Minacce e intimidazioni non mancano ed infine divisone interna perché questo imprenditore di origine pakistane ben integrato nelle filosofie italiane, ha assunto come soci altri pakistani e ha creato due gruppi uno opposto all’altro, in modo che quando gli uni scioperano gli altri fanno lo straordinario. La decisione di questi lavoratori (quelli che scioperano) tutti pakistani e un italiano, è esemplare perché nonostante le difficoltà hanno intenzione di continuare la lotta anche ad oltranza. Per questo, sostenuti dallo Slai Cobas, hanno deciso di continuare con le iniziative per tutta questa settimana, fino all’incontro, che il loro padrone ha deciso concederci a fine gennaio, strategia adottata per stancarci e portare al lavoro tutti.
Di conseguenza questa settimana si sciopererà e si presidieranno i cancelli mercoledì e giovedì dalle ore 09,00 alle 11,00, la Malfatti e Tacchini si trova in via Giancarlo Puecher a Paderno Dugnano.
Ogni compagno, ogni lavoratore che sente l’esigenza di confliggere con un sistema, che permette questo e non si arresta anzi favorisce il degrado economico e normativo della classe lavoratrice, deve sentire sua questa lotta, partecipare ai presidi solidarizzare in ogni modo anche facendo conoscere la situazione.
Siamo nel momento storico più critico dove l’unica salvezza per i lavoratori del mondo intero è l’unità di intenti, l’autorganizzazione nel partito anticapitalista costruendo già dalla lotta economica un progetto anticapitalista contro tutte le guerre e per gettare nell’immondezzaio della storia il sistema del capitale e tutti i suoi lacchè.
Slai Cobas AMB Paderno Dugnano
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