Migliorare la qualità del cibo
I ticket devono essere cumulabili
Lo scorso maggio è partito il nuovo servizio di ristorazione che ha segnato un parziale miglioramento rispetto alla situazione precedente. Soprattutto nel numero e nella distribuzione degli esercizi commerciali convenzionati. Lo testimonia il fatto che oggi questo servizio viene utilizzato da circa il 65% dei dipendenti, mentre prima era utilizzato più o meno dal 45% degli aventi diritto.
Questo però non significa che tutti i problemi siano risolti, in particolare quelli legati alla quantità e alla qualità del cibo nei locali che erogano pasti “cucinati” da consumare in loco.
Per non parlare del fatto che il valore dei ticket, 7 euro, -stabilito per legge nel lontano 2012- è ormai del tutto inadeguato.
Manca poi un passaggio fondamentale, e cioè il passaggio dai ticket spendibili solo in giornata negli esercizi commerciali convenzionati a quelli cumulabili e spendibili anche nella grande distribuzione.
L’Amministrazione comunale continua infatti a rinviare questo passaggio, per l’ovvia ragione che più ritarda meno spende.
È un ritardo inaccettabile in quanto questo passaggio – secondo quanto pattuito con la RSU e i sindacati nel 2023, quando si discusse delle innovazioni da introdurre nel servizio – sarebbe dovuto avvenire già dallo scorso mese di ottobre.
Poi l’Amministrazione ha detto: forse dal 1° maggio.
Nell’ultima comunicazione alla RSU e ai sindacati, datata 28 gennaio, i rappresentanti dell’Amministrazione hanno dichiarato che anche questa data non può per il momento essere confermata in quanto manca una decisione formale della Giunta.
Questo per noi è inaccettabile. Basta “menare il can per l’aia”. Ed è l’ennesima dimostrazione che fermare la mobilitazione sulla base delle generiche promesse dell’Amministrazione non porta da nessuna parte, come abbiamo appena visto per il Piano Occupazionale.
I problemi organizzativi e finanziari dell’Amministrazione non devono ricadere sulle lavoratrici e i lavoratori.
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