Dopo un po’ di tempo è utile far sentire la nostra voce alla Direzione avanzando le nostre richieste e organizzando le lavoratrici e i lavoratori che ne sentono il bisogno.
Il clima di restrizione nei reparti e nei servizi in tutte le RSA di Milano è provincia, non fanno più scandalo, forse le persone, sia parenti che lavoratrici/ri, che gli anziani, in genere sono pochi che possono protestare, si sono assuefatti al clima di “guerra civile globale”, cioè ogni uno pensa per se contro tutte le altre!
Una grave situazione che sta abbassando le difese sindacali e sta asservendo sempre di più chi lavora ai padroni del profitto.
Molte colleghe/ghi Asa o OSS, sono passati dalla parte dei responsabili spesso contro le loro stesse colleghe: lavorano da sole invece che in coppia, non rispettano le procedure di lavoro, non usano i sollevatori nelle alzate e messe a letto per risparmiare tempo, sbrigano le pratiche assistenziali senza più empatia e professionalità con il solo obiettivo di recuperare qualche minuto di pausa/riposo.
Tutto questo ha peggiorato la situazione, creando le condizioni per diminuire il personale, diminuire le ore settimanale di lavoro, senza nessuna gratifica economica nonostante gli enormi sacrifici fatti per superare il periodo della pandemia.
Lo Slai Cobas è presente nella struttura da qualche anno e sulle questioni esposte ha le idee molto chiare; solo la partecipazione di tutte le colleghe/ghi alle lotte e alle iniziative può cambiare le cose, nei reparti bisogna lavorare osservando le misure di sicurezza, rifiutandosi di lavorare da sole e rivendicando il tempo pieno di 38 ore settimanali per tutte/i.
Dal canto nostro abbiamo cercato di trattare con la Direzione più volte ma con scarsi risultati, infine abbiamo intrapreso varie lotte legali:
• una per il riconoscimento delle ore di lavoro individuali che la Cooperativa non permette di effettuare; il giudice in questo caso ha dato ragione alle lavoratrici facendole risarcire della differenza oraria non lavorata.
• Poi il ricorso sui minuti, che ogni lavoratrice/re regala tutti i giorno alla società per il cambio della divisa e per le consegne. Anche in questo caso il ricorso fara giustizia e la società sarà obbligata a risarcire di 10 minuti al giorno per quasi 20 anni; il giudice ha imposto alla Sodalitas di produrre le timbrature di tutte/ti dal 2007. (A tal proposito serve ricordare che un altro ricorso simile è stato vinto in corte di Cassazione con la formulazione che “L’azienda Ha l’onere di produrre le timbrature altrimenti i CTU deve conteggiare 10 minuti al giorno per 210 giorni all’anno, provate a fare i conti e vedete di che si tratta).
Nonostante tutto il nostro sindacato è disposto al confronto can la società, questa settimana formuleremo regolare richiesta di incontro per affrontare le problematiche che vedete sotto; Ricordiamo a tutte/ti che la mobilitazione non deve mai fermarsi, di fatto organizzeremo in questi periodi altri presidi per far sentire la nostra voce alle istituzioni ai cittadini e alle lavoratrici e lavoratori di altre RSA.
Prossimamente chiederemo un incontro per trattare su:
- Organici nei reparti e osservazione delle misure di sicurezza!
- L’impegno dichiarato, a suo tempo, dai Responsabili sulla mensa per il personale o il ticket mensa !
- Il rispetto delle mansioni e i continui aumenti dei carichi di lavoro!
- Vogliamo parlare con loro anche del cambio divisa, l’accavallamento dell’orario di lavoro per la consegna, il rispetto dell’orario contrattuale!
IL SINDACALISMO DI BASE NON È SUI LIBRI PAGA DEI PADRONI MA POSSONO LOTTERE E VINCERE SE LE LAVORATRICI/RI RAFFORZANO L’AUTORGANIZZAZIONE CON LA PARTECIPAZIONE, CON LA LOTTA CERCANDO L’UNITA’ DA BASSO SENZA DENUNCIARSI E VICENDA E FARSI LA GUERRA DEI POVERI, come succede spesso nei reparti e nei servizi anche a Cologno!!
VIVA LA SOLIDARIETA’ E LA LOTTA !!!
Slai Cobas Fondazione Mantovani Cologno Monzese