Il 14 marzo Amministrazione comunale, CGIL CISL UIL CSA e maggioranza RSU hanno sottoscritto l’accordo sulle politiche occupazionali per il 2023.
Si tratta a nostro parere di un accordo inaccettabile. Sia perché le 607 assunzioni previste non corrispondono alle reali e verificate esigenze dei servizi, sia perché rappresentano circa la metà di quelle possibili in base ai parametri previsti dalle norme vigenti. Di fatto queste assunzioni non bastano nemmeno a coprire i pensionamenti.
Ma più che il comportamento dell’Amministrazione comunale, che ha sciaguratamente deciso di tagliare le spese per il personale, ciò che è inaccettabile è il comportamento delle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto questo accordo.
Come noi e altri delegati abbiamo proposto, davanti a questi numeri occorreva chiedere un incontro urgente al Sindaco per porre un problema politico di fondo. Come pensa di soddisfare i bisogni e le aspettative crescenti dei cittadini milanesi, visto che negli ultimi 5 anni i servizi comunali hanno perso circa 1500 operatori? E qual è il modello di città che intende costruire? Una città solo per i ricchi? E i poveri a chi devono rivolgersi per i loro bisogni sociali, educativi, culturali? Non più al Comune ma alla Caritas?
Bisognava poi mettere in campo un minimo di mobilitazione dei lavoratori: un’assemblea, un presidio a Palazzo Marino, se necessario uno sciopero.
Invece … niente!
L’Amministrazione ha proposto 450 assunzioni, i rappresentanti sindacali si sono indignati, l’Amministrazione allora ha rilanciato a 607 e i rappresentanti sindacali si sono precipitati a firmare, spacciando queste ulteriori assunzioni come una grande vittoria, quando invece tutti sanno che si tratta di un miserabile teatrino.
Il fatto è che la CGIL, che è il sindacato egemone al Comune di Milano, non vuole disturbare il manovratore, ovvero il sindaco Sala, che considera un “sindaco amico”.
Ma un sindacato degno di questo nome non deve avere “sindaci amici”.
Il suo compito è quello di perseguire con coerenza gli interessi dei lavoratori, che coincidono con quelli delle fasce più povere della popolazione.
Ancora una volta la trattativa si è conclusa in tempi brevissimi, circa una settimana.
Ciò evidenzia la smania di confederali e Csa di firmare qualunque cosa gli sottoponesse l’amministrazione. Evitando in questo modo qualunque passaggio di consultazione con i lavoratori e riducendo per tutte/i la possibilità di far pesare le proprie criticità o l’opposizione esplicita a questo piano occupazionale.
Infine, Cgil Cisl e Uil troppo preoccupati di non disturbare il manovratore non trovano neppure un minuto per un atto elementare di solidarietà con i lavoratori e le lavoratrici francesi impegnati in uno scontro sociale durissimo che parla a tutto il mondo del lavoro salariato in Europa…
Adl Cobas, Sial Cobas, Slai Cobas
Scarica e diffondi il comunicato:
A seguire il link all’articolo dove potete scaricare il verbale delle “linee guida delle politiche occupazionali 2023-2025 . Attuazione del piano assunzioni 2018-2022“, del comune di Milano.