Le operatrici e gli operatori delle RSA; Infermieri professionali, Operatori Socio Sanitari, Ausiliari Socio Assistenziali, Terapisti della Riabilitazione, sono abituati a trovarsi ogni giorno misure nuove e nuovi provvedimenti, adottati dalle Dirigenze e dai Responsabili di vari gradi e ruoli.
Ogni immaginazione viene sempre superata dalla realtà. In quasi tutte le RSA gestite da cooperative sociali la filosofia è la stessa: bisogna risparmiare, bisogna abbassare il costo della mano d’opera!!
Per fare questo sono molte le vie che vengono adottate : organici nei minimi essenziali, spesso senza sostituzione delle assenze improvvise, o integrazione dove operatrici ed operatori hanno perduto la capacità di lavorare al 100% a causa di malattie professionali croniche.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo né di denunciare questa politica di cui anche la Regione Lombardia e l’Assessorato ai Servizi Sociali e alla Famiglia è responsabile, in questi anni nessun controllo delle ASL o delle AST, ha riscontrato anomalie e o disservizi, nessuna si lamenta, nessuna denuncia ma perché?
Questa omertà, il senso di paura che costringe a dire che va bene le pochissime volte che gli organi preposti ispezionano le RSA gestite dalle cooperative, anche se soffrono e pagano sulla loro pelle e molte cose vanno male, dobbiamo ricercarlo nella politica di repressione sottile e costante messa in opera da chi dirige la struttura e chi dirige la Società Cooperativistica.
Una strategia ampiamente sperimentata che da sempre buoni frutti; quelli di spremere bene chi lavora e presentarsi beati a chi controlla.
La Dirigenza della Kcs nella struttura di Brugherio di Carugate e in altre dove gestiscono loro le RSA, hanno messo in pratica una vera e propria pulizia etnica. Qui non si tratta di eliminare una razza a favore di un’altra ma di eliminare chi non si disciplina alle direttive aziendali, che vogliono controlli, intimidazioni e minacce nei confronti delle dipendenti che fanno resistenza alle ingiustizie che sono ormai all’ordine del giorno.
A tal proposito basta citare lettere di denuncia fatte dalle operatrici per vessazioni e minacce subite, mentre vengono organizzate la raccolta delle firme di tutto il personale e dei parenti per scongiurare il trasferimento di una infermiera (che altro non è che un licenziamento mascherato), che durante il periodo della pandemia da Covid 19 si è prodigata con impegno e professionalità, ma purtroppo non riesce a compilare provvedimenti disciplinari e a minacciare le operatrici, prassi per cui e disponibilissimo il responsabile, pagato profumatamente, assunto per farla fuori. Non ultima l’iniziativa di un controllo sanitario di tutto il personale ingenerando nelle operatrici la paura di perdere il posto di lavoro perché con gravi malattie professionali.
Purtroppo le cose non cambiano mai, ci vuole sempre qualcuno che ti deve suggerire quale è la fila giusta dove incolonnarsi: se decidi di porti dalla parte di chi dirige e comanda, frantumando la solidarietà di classe necessaria alle lavoratrici per vincere, ti collochi nella fila giusta e sarai fortunato. Tutte coloro che resistono a questa situazione difendendosi, iscrivendosi al sindacato, impugnando qualsiasi provvedimento, perché intimidatorio e punito finiscono inevitabilmente nella fila sbagliata e andranno alle docce con l’acqua fredda.
• DOBBIAMO DIRE BASTA ALLE RSA GESTITE COME UN CAMPO DI LAVORO!
• È UN CRIMINE METTERE, PER ESIGENZE PRODUTTIVE, LE OPERATRICI LE UNE CONTRO LE ALTRE. NELLE RSA BISOGNA CREARE UN CLIMA DI COLLABORAZIONE E RISPETTO, SOLIDARIETÀ TRA CHI LAVORA, NON SOSPETTI E DELAZIONE TRA SORELLE E FRATELLI!
• LA POLITICA REGIONALE È RESPONSABILE DI QUESTO CLIMA, NOI DOBBIAMO DENUNCIARLA!
• GLI ACCREDITAMENTI NON DEVONO ESSERE FATTI SOLO LEGGENDO LA CARTA DEI SERVIZI MA FACENDO PARLARE LE OPERATRICI, SENZA RICATTO E INTIMIDAZIONI, INTERROGANDO I PARENTI DEI RICOVERATI, VALUTANDO CONTINUAMENTE LA QUALITÀ DELL’ASSISTENZA, AUMENTANDO GLI STANDARD!
• NO A MODERNI “KAPÒ”, SI A RESPONSABILI CON EMPATIA INNATA E CAPACI ANCHE DI LAVORARE NEI REPARTI!
PARTECIPATE NUMEROSE MARTEDÌ 21 FEBBRAIO PRESIDIO DI LOTTA E DI RESISTENZA IN VIA Martin Luther King, DAVANTI LA RSA BOSCO IN CITTÀ, ORGANIZZATO DALLO SLAI COBAS presente nella Cooperativa Kcs