COMUNICATO DI SOLIDARIETA’

 

 

 

La morte di Adil, sindacalista del Si Cobas, davanti al deposito Lidl di Biandrate, segna una svolta tragica alla lotta dei lavoratori organizzati dal sindacato di base.   Qualsiasi aspetto  prendiamo in considerazione,   l’assenza di sicurezza, il camion articolato che esce contromano, l’età del camionista o altro non si può nascondere  il fatto che l’omicidio è il risultato di una stagione di lotte che ha portato all’aggressione squadrista di Tavazzano,  alla volontà padronale di risolvere la questione con la forza, con il consenso delle polizia presente agli episodi senza intervenire, con il consenso delle istituzioni.

La morte di Adil, cosi come è stato dichiarato alla stampa,  si poteva prevedere nel clima repressivo  padronale.  In questi casi  “il lutto” non lo vive solo la famiglia di Adil o il sindacato dove a cui apparteneva, ma tutto il movimento dei lavoratori autorganizzato, il sindacalismo di base,  i compagni che vivono e lottano contro l’ingiustizia del sistema del capitale e contro i suoi servitori.

Non ci meraviglieremo se il camionista, (giovane con figli), non sarà condannato a pene severe come merita, ne che il clima di tensione si fermerà.

Purtroppo un compagno attivo è stato eliminato e anche lui era giovane con figli, e cosa ancora più grave  forse  i padroni non faranno marcia indietro.

In questi casi la solidarietà non basta serve la mobilitazione e un vero fronte unico di classe, nel contesto di frammentazione  in cui viviamo;  perchè nonostante la classe operaia resiste e si batte contro il sistema dello sfruttamento e del  profitto ad   ogni costo, duramente e  in continuazione, le morti sul lavoro non diminuiscono, l’asservimento al sistema del consumismo con le sue leggi e le sue regole aumento proprio fra gli sfruttate e i proletari. Una cultura dominante che forma  anche le coscienze dei lavoratori,  ne si intravede a breve la possibilità di costruzione di un organismo politico che gestisce, organizza e indirizza le lotte economiche/politiche dei lavoratori in Italia e in altri paesi.

Ogni militante comunista, ogni compagno del sindacato di base non può che vedere nella morte di Adil il risultato delle strategie padronali per fermare la lotta nella logistica e in ogni settore;  La lotta che quando riduce il profitto dei padroni, quando costringe a concedere gli aumenti salariali, a riconquistare i diritti a sollevare la testa  ai moderni schiavi salariati,  porta a misure padronali sempre più rigide e decise :  come favorire la morte di un sindacalista, licenziare in  massa e organizzare lo squadrismo come un  nuovo fascismo repressivo e antioperaio, riducendo diritti e stipendi alle lavoratrici/ri della sanità e dell’assistenza che hanno trascinato fuori dalla pandemia l’Italia lasciando sul campo morti e feriti, ed infine trattate/ti  merce scaduta  facile sfruttare.

Il sindacato a seguito di questo gravissimo episodio non potrà lasciare più alla volontà  e alla generosità dei lavoratori la lotta di resistenza al padronato reazionario e fascittizzande, ma bisogna evitare a tutti costi che altri morti succedono in questo contesto.   La massima organizzazione è necessaria con il controllo di ogni azione senza trascurare niente per non mettere in pericolo la vita di nessuno.

La solidarietà dello Slai Cobas  al movimento dei lavoratori della logistica e del Si Cobas,  il cordoglio con la famiglia di Adil.