Presso il deposito Bennet di Turate, dove la maggioranza dei lavoratori sono iscritti a due sindacati di base Slai e Si Cobas, si è consolidata una gestione di quasi tutta l’attività lavorativa clientelare per non usare altri termini più espliciti.
La Cooperativa che gestisce l’appalto con la Bennet, la Time Service, permette che su vai aspetti della gestione organizzativa siano i delegati del Si Cobas a decidere sia sull’atteggiamento che devono tenere i responsabili, sia sul comportamento dei lavoratori.
Permessi, gestione dei ritardi, gestione delle ferie, provvedimenti disciplinari, nuovi assunti e conferma dei tempi determinati, spostamenti di reparto, tutto viene gestito sotto il ricatto della fermata improvvisa dai delegati del Si Cobas.
Su questo aspetto possiamo trovarci tutti d’accordo in una visione di lavoro liberato in cui gli stessi lavoratori decidono come e con quali criteri lavorare, dove dirigenti e capi area non impongono ai lavoratori ritmi di lavoro e condizioni che mettano in pericolo la sicurezza e la dignità del singolo, ma qui si tratta di altro.
Per esempio viene bloccata l’assunzione di nuovi dipendenti con scioperi improvvisi perché questi delegati adottano un vero è proprio ufficio di collocamento per i parenti, e per amici ben disposti, che attendono l’assunzione in funzione alla forza sindacale che ha lo sciopero improvviso.Le ultime fermate infatti sono state effettuate per mandare a casa un lavoratore nuovo assunto che non era nella lista dei delegati del Si Cobas.
E se consideriamo che in alcune occasioni non sono mancate aggressioni ai danni di colleghi di lavoro che hanno la colpa di essere iscritti ad un altro sindacato.
Di fatto la lotta sindacale, in questo caso, si trasforma in comportamento repressivo e clientelare, con posti di riguardo per questi delegati, con trattamenti particolarmente vantaggiosi sul riconoscimento delle ferie, permessi ed altro.
Tutto questo mentre con i restanti lavoratori iscritti allo Slai Cobas o non iscritti, l’atteggiamento della cooperativa è diverso, rigidità sulla concessione delle ferie e dei permessi, minaccia di provvedimenti disciplinari.
Occasioni per chiarirci con i delegati del Si Cobas ne abbiamo avute, negli ultimi accordi firmati abbiamo chiesto e cercato il tavolo unico per discutere e sottoscrivere insieme in modo da appianare le divergenze e ha eliminare i contrasti, ma non è stato possibili; da parte loro abbandono del tavolo mentre i delegati dello Slai Cobas sono stati sempre disponibili a discutere insieme e a trovare una soluzione.
E’ evidente che questa situazione avvantaggia questi delegati e gli iscritti al Si Cobas in un contesto non di collaborazione e confronto ma di gestione caporalesca e clientelare.
E’ nostro impegno tendere al dialogo e alla collaborazione con i delegati ed iscritti al Si Cobas, ma vogliamo anche che da parte della Cooperativa non ci siano due pesi e due misure, da oggi manterremo un atteggiamento più vigile e conflittuale nel caso si continua a vivere presso il deposito una situazione di vantaggio e clientelismo per alcuni.
- No alla gestione sindacal-clientelare alla maniera dei sindacati confederali.
- La Cooperativa è responsabile della situazione che è presente nel deposito, deve da subito interrompere il sistema clientelare con alcuni personaggi sindacali nel deposito.
- Risponderemo con i metodi appropriati a situazioni di favoritismo che incentivano questo comportamento.
Uniti si vince divisi si creano favoritismi e lavoratori di serie B !!
Lo sciopero è uno strumento di lotta collettiva in difesa di tutti non delle non per creare caste privilegiate a spesi degli altri !!